. Il Climate Clock in questi giorni a Manhattan ci dice che il tempo rimasto a disposizione rispetto al cosiddetto punto di non ritorno, è stimato in poco più di sette anni.

 

Si tratta di una provocazione ma neanche tanto:

 

  il punto di non ritorno è un po’ più in là ma bisogna agire immediatamente.

 

Già perché nel 2070 il 19% delle terre emerse del pianeta (su cui oggi abitano 2 miliardi di persone) non sarà più abitabile per limiti termici; oggi le terre non abitabili perché fa troppo caldo sono lo 0, 8%

  Essenzialmente parliamo del Sahara.  

 

Oltre ovviamente a quelli che invece finiranno sommersi dal mare :

 

infatti la probabilità e’ ormai è tripla rispetto alle stime finora esistenti: 150 milioni di persone entro il 2050, poco piu’ di quarto di secolo da oggi, e sale 190 milioni entro fine secolo saranno sott’acqua.

 

Dove andrà tutta questa moltitudine ?  😳

 

  Vedete noi ,se consideriamo i Neandhertal i nostri antenati, siamo qui( su Gea) da 300mila anni( … se consideriamo i Sapiens appena da 20.000 anni ..): un niente se consideriamo che la vita media di una specie su questo pianeta è di 5 milioni di anni.  

 

Di fatto noi animali tutti quanti insieme siamo lo 0,3% della biomassa; i funghi sono l’1,2%, poi ci sono i microrganismi e infine le piante che rappresentano l’85% della biomassa.  

 

 

Cioè , …noi siamo niente quantitativamente…

 

 

    Eppure vi renderete conto che, con la nostra aggressività (e stupidità), stiamo mettendo a rischio da una posizione di minoranza ( 0,01 forse 0,02 della biomassa ) la biodiversità e la stessa vita per come la conosciamo da circa 500.000 anni ( pliocene più o meno)!?  

 

 

Altro che specie più “ intelligente” ….😒

 

  E comunque non risolveremo un problema di questa portata con soluzione piccole e l’idea che ciascuno di noi, con il cambiamento dal basso, lo possa fare non è vero:

non c’è tempo sufficiente per aspettare che i cambiamenti individuali, seppur indispensabili, abbiano influenza

 

Perché vedete il nostro pianeta si è surriscaldato di un grado e mezzo rispetto al secolo scorso e prima della fine di questo secolo, se non facciamo nulla, la temperatura aumenterà di una cifra che nei modelli più ottimistici sarà di 3,5/4 gradi in più.

 

Pensiamo al nostro corpo, a cosa accade quando da 36,5 gradi passa a 39,5. Ecco, questo esempio è molto vicino a quello che sta accadendo al nostro pianeta:

 

tre gradi di differenza sono un’enormità

 

  Non compatibili con la vita Perlomeno con la vita come la conosciamo da 500 milioni di anni.

 

  Solo che la politica non farà mai le scelte (NECESSARIE ORA)se non sentirà FORTE che questa è un esigenza improcrastinabile di ognuno di noi : e che chi non sara’ coerente con queste scelte non sarà votato .

 

Solo così avremo una possibilità di fare le scelte che ci servono per sopravvivere come specie  

 

Ma purtroppo noi ( quasi tutti..) non sembriamo vedere quanto accade malgrado la sua enormità .
E quindi non “ vedendolo” non trasferiamo questa esigenza alla politica ..

che per questo non fa nulla….  

  Dobbiamo svegliarci.  

 

Sennò faremo la fine del mito degli abitanti dell’isola di Pasqua.

Non una grande prospettiva,direi…

 

Roberto Braibanti

Biodiversity Manager 


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