In effetti tutto quanto sta avvenendo era largamente previsto e prevedibile .

In un rapporto del 2007 l’Organizzazione Mondiale della Sanità avvertiva che le infezioni virali, batteriche o da parassiti sarebbero state una delle minacce più consistenti in un Pianeta dove il rischio del cambiamento climatico si fa sempre più grave.

Ma come sempre, nessuno ci ha dato peso.

Nessun governante, nessun cittadino..come se avessero parlato a un muro.

Come nessuno da peso oggi ai continui avvertimenti che da scienza e Onu arrivano ogni santo giorno (..da anni..) sui rischi del #GlobalWarming……

In teoria i sapiens comprendono la realtà e vi si adattano o la modificano a proprio vantaggio.

Sono realmente sapiens, però, quando questo piegarla non diventa un boomerang.

Esattamente quanto ovviamente sta’ accadendo con la pandemia da Covid-19.

Dalla rivoluzione industriale in poi gli uomini hanno sostanzialmente mutato il volto del pianeta, creando addirittura un periodo geologico che chiamiamo Antropocene, segnato dalle conseguenze delle nostre attività

Questa mutazione si è declinata in tanti modi, ma possiamo riassumerla in uno solo:

lo sconvolgimento degli ecosistemi preesistenti.

Ciò si traduce in una perdita di natura complessiva che ha, fra le altre conseguenze devastanti, le pandemie che, dunque, non sono affatto casuali.

Quando tagli una foresta tropicale, sottrai habitat a pipistrelli e altri animali che ospitano virus e batteri e che sono costretti a cercarsi un altro posto, in genere nei pressi degli allevamenti intensivi o delle periferie urbane.(https://www.tpi.it/esteri/wet-market-cina-animalisti-onu-vieti-per-sempre-20200402578131/ via @tpi )

Con tutto il loro corredo di microrganismi.

In pratica è come se noi stessi li invitassimo a nuove mense, magari attraverso ospiti-serbatoio, come potrebbe essere stato il caso del pangolino cinese.

Secondo l’ OMS il 75% delle malattie può essere chiamato zoonosi e ne conosciamo circa 200 al mondo,tutte connesse, da Ebola a Nipah, in un passaggio tipico che prevede sempre gli stessi step successivi:

1) deforestazione,

2) perdita o sterminio di predatori e crescita senza limiti delle specie-serbatoio,

3) prelievo e traffico illegale di queste specie,

4) mercati animali enuovi spazi per i virus (gli slums metropolitani),

4) salto di specie.

In questo contesto le malattie-pandemie sono solo destinate a crescere.

Ma se la situazione è questa, ecco che abbiamo anche la soluzione:

basterebbe comprendere che il vero antivirus che abbiamo a disposizione è proprio la conservazione della natura, e in particolare delle foreste tropicali, specialmente quelle del Sud-Est Asiatico.

Non è solo l’ aspetto ecologico a spingerci verso una gigantesca riconversione ambientale delle attività produttive che comporti zero consumo di suolo e limitato consumo di risorse, oggi è soprattutto la salvaguardia della salute umana e dei viventi.

Ma questi aspetti ci erano sconosciuti?

E perché eravamo così impreparati?

Perché è tipico dei sapiens non prepararsi al peggio probabile, se non è inevitabile.

Perche siamo incapaci( mediamente)  di usare la conoscenza del nostro passato e di programmare il nostro futuro, ma solo di vivere il presente…. e questo pesa come una condanna sul nostro futuro .
Perche’, come stiamo vedendo, le crisi ambientali ( e pandemie collegate) non possono essere affrontate in emergenza, ma solo con programmazione e scelte sapienti di prevenzione.

Ma il tempo ormai a disposizione e’ davvero poco….guardatelo questo video….

RB

 

 

 

 


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