Allora per impattare meno SUL CLIMA tra Onnivori, vegetariani o vegani chi ha ragione?

C’è qualche soluzione equilibrata ?

Oggi si sente tanto parlare della scelta tra uno stile di vita onnivoro o vegetariano / vegano, ma in realtà la scelta vegetariana o vegana non porta sempre a una maggiore protezione ambientale.

È meglio lasciare che ognuno scelga liberamente ciò che vuole mangiare perché il punto non è come ci nutriamo ma la QUANTITÀ di CIBO di cui crediamo di aver bisogno.

Confrontiamo alcune quantità disponibili sui report FAO, WWF e altre pubblicazioni:

per produrre 1 kg di carne di pollo, sono necessari 4.300 litri di acqua e vengono emessi 7 kg di CO2.
Al contrario, i semi di soia richiedono 2300 litri di acqua al chilo, con 3000 litri necessari per 1 kg di grano.

Come vedete non e’ tutto scontato….

E il Caffè per esempio?

Be’ per produrre solo 1 kg di caffè torrefatto occorrono 18.900 litri di acqua, emettendo 10 kg di CO2.

Tra le terribili conseguenze ambientali e sociali vi sono la deforestazione e la minaccia di estinzione per specie come il rinoceronte di Sumatra, l’elefante indiano e la tigre di Sumatra.

Le aree maggiormente colpite sono l’Amazzonia, il Choco-Darien, i laghi della Grande Rift in Africa, Sumatra, Borneo e Nuova Guinea, i Ghat occidentali (India) e il bacino del Mekong.

In particolare, sull’isola di Sumatra, l’area coperta da foreste è scesa dal 60% nel 1960 a solo il 10% nel 2010.

Non c’è una differenza così grande tra uno che non mangia carne di manzo e un vegetariano, non credete se vista da questo punto di vista ?

Ovviamente, altri parametri devono essere presi in considerazione, ma l’acqua è sicuramente una delle più importanti se consideriamo come la scarsità e l’inquinamento di questa siano sempre più una minaccia per l’ambiente.

Soia:

Il più grande distruttore di foreste al mondo?
La soia!
Per questo legume, il 3% della foresta pluviale argentina, situata nella provincia di Cordoba, viene rasa al suolo ogni anno.
Otto milioni di ettari – un’area delle dimensioni del Portogallo.
In Brasile è anche peggio: dal 1978 è scomparsa un’area equivalente a Italia e Germania.

È vero però che circa il 70% della soia viene coltivata come mangime per animali, non direttamente per l’uomo e quindi attribuibile al consumo di carne.

Che dire di cibi alla moda come la quinoa, le mandorle e l’avocado che sono aumentati in popolarità nelle nuove mode:

Avocado:

per produrre solo mezzo kg di avocado, vengono utilizzati in media 270 litri di acqua.

In Messico, in meno di 10 anni, le esportazioni di avocado sono aumentate di dieci volte e una superficie forestale quattro volte più grande della Lombardia è svanita per far posto ai frutteti di avocado.

Mandorle:
la California è responsabile dell’82% della produzione globale di mandorle pari a 950 mila tonnellate.
Questo sta prosciugando le riserve d’acqua perché per produrre una sola mandorla sono necessari più di 4 litri di acqua.

Le ripercussioni della siccità sulla fauna sono devastanti:

oltre 4 mila cervi sono morti in un anno e il salmone Chinook è a rischio di estinzione.

Quinoa:
un altro raccolto devastante è la quinoa.

Paesi come la Bolivia, in cui viene prodotta sperimentano instabilità, non solo a causa dell’uso dell’acqua e dei fertilizzanti chimici, ma anche per via delle popolazioni locali che non possono più permettersi di mangiare questo cibo tradizionale di base, impoverendo così le loro diete.

Ma cosa potremmo fare come individui?

Oltre al cibo, abbiamo molti altri modi per combattere i cambiamenti climatici ed un esempio è proprio grazie all’economia circolare.

L’energia domestica può essere generata da pannelli solari installati sui nostri tetti.

Solo questo porterebbe a risparmiare l’equivalente di 60 tonnellate di CO2 in un arco di tempo di 30 anni (con un impianto da 3kW).

È quasi l’equivalente di piantare 50 alberi;

considerando un potenziale di assorbimento per albero compreso tra 20 e 50 kgCO2 / anno.

Anche semplicemente scegliere un fornitore di energia verde per le nostre case sarebbe già un passo importante.

Scegliere mezzi di trasporto pubblici evitando di utilizzare auto con passeggero unico, scegliere veicoli in sharing oppure passare ai veicoli elettrici!

I trasporti svolgono un ruolo fondamentale nella nostra vita ed hanno un impatto enorme sull’ambiente.

La mobilità elettrica è diventata una grande realtà:
stiamo assistendo a una grande espansione in questo settore, in tutto il mondo.

Conclusioni?

Dobbiamo piantare alberi ( circa 1 miliardo abbondante in piu rispetto allo status quo), e EQULIBRARE DI MOLTO I NOSTRI CONSUMI-oggi esagerati-ma e’chiaro però che piantando solo alberi non si possa andare così lontano se non cambiamo contemporaneamente le nostre abitudini di consumo e di conseguenza di produzione.

Non esiste un’area così vasta da poter compensare tutti i nostri eccessi.

Il mondo non è infinito.

La verità però potrebbe trovarsi nel mezzo.

Forse entrambe le cose dovrebbero essere fatte simultaneamente per raggiungere il risultato che tutti speriamo.

Detto questo, chiediamoci onestamente:
cosa possiamo fare “MENO”, a partire da oggi?

Dati tratti da Ecosost.

Categorie: Notizie

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