La nostra casa brucia davvero
Al disastro di luglio con gli incendi della foresta siberiana, che hanno mandato in fumo un pezzo di foresta vergine più grande del Belgio,ora assistiamo inermi al record di incendi nella foresta pluviale amazzonica, in Brasile.

A denunciarlo è l’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile (Inpe), lo stesso che aveva denunciato – dati alla mano – un’accelerazione della deforestazione dell’Amazzonia sotto la presidenza di Jair Bolsonaro.

Il fumo degli incendi, riporta la Bbc, ha provocato un blackout nella città di San Paolo.

I satelliti dell’Inpe hanno rilevato un aumento dell’83% dei roghi, da gennaio ad agosto 2019, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso:

quasi 73 mila incendi, rispetto ai 39.759 registrati in tutto il 2018 (nel video i punti rossi indicano la concentrazione di monossido di carbonio, chiaro indicatore di incendi attivi negli ultimi 3 giorni).

Si tratta del numero più alto dal 2013 e segue due anni in cui il fenomeno era in diminuzione.

La nuova denuncia dell’Inpe arriva dopo che, alcune settimane fa, il presidente Bolsonaro ha licenziato il direttore dell’Istituto, tra le critiche piovute sul governo per il vertiginoso aumento del tasso di disboscamento dell’Amazzonia, rilevato proprio dall’Inpe: il 67% in più rispetto al 2018.

Gli ambientalisti hanno accusato Bolsonaro di incoraggiare il disboscamento da parte di taglialegna e agricoltori;
dal canto suo, il presidente ha bollato i dati dell’Inpe come fake news.

Peccato che il satellite che registra il fumo non sia iscritto a nessun partito politico

Fonte :
La Stampa


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