Si chiama Cymothoa exigua, noto anche come “Tongue eating louse”,e se guardate nella bocca di una nostra orata lo potrete trovare .
Questo parassita si posiziona all’interno del cavo orale dell’ospite penetrando attraverso le branchie.
Aderisce alla lingua mediante appositi uncini e ne succhia il sangue causandone la necrosi.
Il parassita si sostituisce dunque alla lingua dell’ospite collegando il proprio corpo alla muscolatura:
il pesce parassitato utilizza il corpo del parassita come una lingua
Purtroppo non si hanno dettagli specifici ma nozioni più generiche su questo parassita, sebbene susciti notevole interesse soprattutto tra i pescatori che si trovano ad averne a che fare quasi quotidianamente.
Si tratta di un piccolo crostaceo appartenente alla famiglia degli Cymothoidae.
La sua forma è ovale e presenta una sorta di guscio di colore giallastro.
Cymothoa exigua è soltanto uno dei tantissimi parassiti che popolano il mare ma il suo modo di agire è davvero particolare e merita di essere studiato e osservato con attenzione.
Per quanto riguarda l’essere umano, non c’è nulla da temere:
il parassita non attaccherà mai il nostro corpo e per vivere necessita di stare in mare.
L’unica accortezza riguarda noi pescatori, che prima o poi durante le sessioni di pesca ne avremo a che fare, soprattuto in fase di slamatura del pesce.
Non è raro infatti ritrovarsi in mano l’amo slamato ma con il parassita attaccato: questo accade proprio perché il pesce in fase di abboccata mangia l’esca ma al posto della sua lingua si trova il parassita.
Tuttavia qualora lo maneggiassimo con le mani potremmo ricevere qualche pizzicata e basta.
Cosa fare:
Nulla.
E’ la natura